Sprintaly, l’hackathon per accelerare progetti digitali a forte impatto sociale

Negli ultimi anni, il mondo dell’innovazione sociale ha conosciuto una crescita significativa, con progetti che mirano a risolvere sfide cruciali della società attraverso approcci creativi e tecnologici.

Un esempio ispiratore di questa tendenza è rappresentato dal progetto Sprintaly, candidato al Premio Innovazione Sicilia, nell’ambito Smart Cities&Communities che si propone di affrontare le questioni sociali attraverso hackathon e maratone digitali di tre giorni, basati sulla metodologia del design sprint, customer discovery, lean methodology e pretotyping.

Sprintaly organizza hackathon che coinvolgono partecipanti provenienti da diverse parti d’Italia. Le maratone digitali non sono solo un’occasione per mettere alla prova le competenze tecniche, ma sono orientate a risolvere sfide rilevanti per il Paese. La scelta delle sfide avviene in modo collaborativo, coinvolgendo una vasta audience attraverso sondaggi.

Ne abbiamo parlato con il suo ideatore Iacopo Livia che ha condiviso i dettagli fondamentali dell’iniziativa: “Quello che facciamo fondamentalmente con Sprintaly sono hackathon, cioè delle maratone digitali che durano tre giorni. Ne abbiamo fatte due, una organizzata da noi stessi e una in completa autonomia. Abbiamo fatto questa scelta in modo collaborativo, facendo girare un sondaggio a 400 persone. La sfida è stata la dispersione scolastica perché scegliamo una sfida che sia importante, urgente per il Paese. C’erano 30 ragazzi, abbiamo sviluppato cinque soluzioni innovative. In quel caso eravamo immersi nella natura in una cascina per cercare di stimolare la creatività e stare in un posto che esprimesse anche la bellezza italiana”.

Il progetto non si limita a organizzare hackathon autonomamente, ma cerca anche collaborazioni con partner chiave come acceleratori di startup e coworking. Questo amplia la portata dell’iniziativa, coinvolgendo una varietà di attori, dalla comunità locale ai professionisti del settore.

L’ideatore di Sprintaly ha poi condiviso la sua esperienza personale. Originario di Modica, il giovane ha lavorato per un po’ di tempo nel campo del marketing per poi appassionarsi, dopo vent’anni a Torino, al mondo delle startup, imparando le dinamiche della validazione di nuove idee di business e la crescita imprenditoriale. L’obiettivo attuale secondo Livia è quello di portare avanti il progetto Sprintaly in tutto il territorio italiano.

“Adesso l’obiettivo appunto è portare avanti Sprintaly il più possibile in modo capillare in Italia, perché l’idea è attivare in tanti punti d’Italia questa innovazione dal basso per poi magari fare dei prodotti che siano replicabili anche su tutto il territorio nazionale, perché alla fine le esigenze del cittadino anche tra nord e sud sono molto simili e possono avere a che fare con la troppa burocrazia o col mondo dell’istruzione o con la mobilità o con gli aspetti finanziari oppure l’attivazione anche di bandi”.

Iacopo Livia ha, infine, sottolineato quanto sia importante per lui l’impatto sulla società del suo progetto. La missione di Sprintaly è quella di attivare un senso di comunità, affrontando le sfide comuni che spesso generano insoddisfazione nella relazione tra cittadini e pubblica amministrazione.

“Ci siamo resi conto che vogliamo fare progetti che possano realmente aiutare le persone e non solo nel risparmiare tempo, ma anche nell’avere un coinvolgimento nella società, nella comunità, più forte. Il nostro obiettivo è attivare questo senso di comunità. I report dicono che otto volte su dieci quando ci interfacciamo con la pubblica amministrazione siamo insoddisfatti della qualità dell’interazione e quindi Sprintaly prova a cambiare quell’aspetto lì per fare in modo che ci sia un altro punto di vista, che ci sia un senso del cambiamo le cose insieme”.

Il progetto Sprintaly è un esempio virtuoso di innovazione sociale, che promuove la collaborazione, l’originalità e la sostenibilità per affrontare le sfide della società italiana. La visione di Sprintaly è quella di scalare l’impatto sociale, dimostrando che l’innovazione può andare di pari passo con il miglioramento della vita di tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione di provenienza.

“Ci sono cose in cui siamo migliori rispetto agli altri, delle eccellenze e altre in cui siamo all’ultimo posto. In Italia abbiamo alcune delle menti più brillanti e la cultura forse più forte in assoluto storicamente dal punto di vista degli inventori e imprenditoriale. Oggi è come se volessimo applicare l’approccio imprenditoriale del far funzionare le cose, del farle andare veloci per essere efficaci, nell’impatto sociale, perché il nostro motto è scalare l’impatto. Tutti parlano di scalare le aziende e non si deve scalare l’impatto? Il mondo il non profit forse a volte un po’ si ferma all’aspetto associativo. La nostra idea è quella di cercare di fare impresa o comunque progetti che scalino invece proprio l’impatto sociale”.

  • Progetto: Sprintaly
  • Ambito S3: Smart Cities & Communities

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