Startup innovative, in Italia l’ecosistema cresce in salute: la mappa delle aree e dei settori più attivi

In Italia si fa impresa e, soprattutto, si innova: quello delle startup innovative è un ecosistema in salute e con ritmi di crescita mediamente più alti, rispetto a quelli del sistema imprenditoriale italiano in generale. A dirlo, l’analisi di iCribis, società di analisi del gruppo CRIF, che restituisce caratteristiche e trend del settore.

Nel 2023 l’Italia conta circa 16mila tra startup e PMI innovative, per un fatturato complessivo intorno a 7,6 miliardi di euro. La distribuzione sul territorio, aggiornata al mese di dicembre del 2023, vede il Nord-Ovest come macro-area con la maggiore concentrazione di realtà innovative (34,7%), seguita dal Sud Italia (21,1%), il Centro (20,6%), il Nord-Est (17%) e infine le Isole (6,6%). La distribuzione regionale vede ancora una volta in cima alla graduatoria la Lombardia con circa il 27,4% delle startup innovative italiane.

Completano le prime dieci posizioni il Lazio (12,3%), la Campania (10,7%), l’Emilia-Romagna (7%), il Veneto (6,4%), il Piemonte (5,5%), la Sicilia (5,2%), la Puglia (4,6%), la Toscana (4,5%) e l’Abruzzo (2,2%). Passando al dato relativo alla distribuzione provinciale delle startup, Milano si conferma in prima posizione (19,7%). Seguono le province di Roma (11,1%), Napoli (5,6%), Torino (4%), Bari (2,3%), Bologna (2,2%), Salerno (2,1%), Padova (1,8%), Brescia (1,8%), Catania (1,8%), Bergamo (1,8%), Firenze (1,7%), Palermo (1,6%) e Verona (1,5%).

Il tessuto imprenditoriale

Andando, invece, alle caratteristiche del tessuto imprenditoriale, è formato per oltre tre quarti (il 77,8%) da microimprese, cioè realtà con meno di dieci dipendenti (il 77,4% addirittura ne ha meno di due) e con un fatturato o totale di bilancio annuo inferiore a due milioni di euro. L’attività prevalente è la produzione di software non connessi all’edizione (31,9%). Da notare anche la percentuale di imprese che si occupano di ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell’ingegneria (10,9%), dei portali web (6,2%) e di quelle che svolgono consulenze nel settore delle tecnologie dell’informatica (4,8%).

Startup innovative in Italia - Fonte iCribis
Startup innovative in Italia – Fonte iCribis

Il livello di innovazione delle startup italiane è buono: solo 3,8% della popolazione ha uno score basso e il 13,3% si piazza al di sotto della media. Quelle con uno score medio rappresentano il 17,5%, mentre il 18,5% ha un punteggio sopra la media e l’8,5% uno score alto. Le realtà innovative si segnalano per una sufficiente dimestichezza con il canale online: l’11,2% delle startup fa registrare una digital attitude alta e l’8% un punteggio sopra la media.

Startup femminili e imprenditoria giovanile

Le startup innovative a conduzione o partecipazione femminile prevalente sono 12,7% del totale. Si trovano prevalentemente nella parte nord-occidentale della Penisola (30,2%, di cui il 24,6% in Lombardia). La Campania (12,6%) è la seconda regione del ranking, nonché la prima del Sud Italia (25,2%). Completano la classifica il Lazio (12,5%), la Sicilia (6,8%), l’Emilia-Romagna (6,8%), il Veneto (5,6%), la Toscana (4,7%), la Puglia (4,4%), il Piemonte (4,2%), l’Abruzzo (3%), le Marche (2,7%), la Calabria (2,4%), la Sardegna (1,6%), la Basilicata (1,5%), l’Umbria (1,5%), la Liguria (1,4%), il Molise (1,3%), il Trentino-Alto Adige (1,1%), il Friuli-Venezia Giulia (1,1%) e la Valle d’Aosta (0,2%).

Le imprese la cui media delle età dei soci e degli amministratori è inferiore a 35 anni sono il 24,6% della popolazione analizzata. Una startup innovativa giovanile su due, il 51,6%, si trova nel Nord Italia: Lombardia (27,2%), Emilia-Romagna (6,8%), Piemonte (6,1%), Veneto (6%), Liguria (2,1%), Trentino-Alto Adige (2,1%), Friuli-Venezia Giulia (1,2%) e Valle d’Aosta (0,1%). Minore la percentuale nel Sud Italia (21,3%), al Centro (20,3%) e nelle Isole (6,8%).

Il fatturato

In ultimo, uno sguardo al fatturato delle startup innovative italiane, che si aggira sui 1,8 miliardi di euro (+66,6% rispetto al 2021). Queste attività si attestano per il 14,4% nella fascia 10.000 – 49.999 €, per l’8,1% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 16.5% nella fascia 100.000 – 499.999 € e per il 3,8% nella fascia 500.000 – 999.999 €.

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