YouCube, nasce l’incubatore Unict che mette in rete idee, ricerca e imprese

All’Università di Catania è nata una nuova casa per le start-up. Si chiama YouCube ed è stata inaugurata lunedì 2 giugno nei locali del Palazzo dell’Etna, in via San Nullo. Un nome che vuole evocare flessibilità, connessioni e visione, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento per chi vuole avviare un’impresa a partire da un’idea innovativa.

L’iniziativa è pensata per accogliere sia spin-off da ricerca, promossi da docenti e ricercatori, sia start-up universitarie, nate da studenti e laureati. Uno spazio fisico e relazionale dove il mondo accademico incontra quello produttivo, in un ambiente aperto al confronto e alla contaminazione di competenze.

Un evento per presentare l’ecosistema

All’inaugurazione hanno partecipato, oltre al sindaco Enrico Trantino, il rettore Francesco Priolo, la delegata alla Terza Missione Alessia Tricomi, la dirigente dell’Area Terza Missione Rosanna Branciforte e il professor Rosario Faraci, che da anni segue i temi legati all’imprenditorialità accademica e che oggi è delegato all’Incubatore d’Ateneo.

Durante l’incontro sono intervenuti anche Tommaso Aiello, presidente della Fondazione Emblema, Dario Cartabellotta, direttore generale dell’Assessorato regionale alle Attività produttive, e Cinzia Randazzo, founder dello spin-off “Probioetna”.

Nel corso della giornata sono stati presentati il programma di supporto a spin-off e start-up, l’edizione 2025 della Start Cup Catania, e le opportunità offerte da bandi regionali per la competitività delle PMI, con uno sguardo particolare all’innovazione.

Un luogo per crescere

YouCube – UniCT Innovation Hub offrirà spazi attrezzati, supporto tecnico, mentorship e soprattutto la possibilità di costruire relazioni tra persone e organizzazioni. È stato concepito come un ambiente dinamico in cui convivono e collaborano spin-off, studenti, ricercatori, imprese, enti di ricerca, associazioni, banche, investitori. Sarà anche il luogo ufficiale in cui l’Ateneo sosterrà la nascita e crescita di imprese innovative, in base al regolamento recentemente aggiornato.

«Questo spazio intende accogliere sia le iniziative già costituite, sia naturalmente quelle in divenire», ha spiegato Rosario Faraci, sottolineando come l’incubatore sia frutto di un progetto nato più di dodici anni fa, sviluppatosi attraverso le esperienze della Startup Academy, in collaborazione con soggetti come Confindustria e Confapi.

Oggi, con l’accordo siglato con la Fondazione Emblema, molte delle attività di mentoring, tutoring e formazione saranno gestite proprio dalla Fondazione. Ma il coinvolgimento resterà ampio e diffuso: dai dipartimenti universitari agli stakeholder territoriali, passando per ordini professionali e altri incubatori già attivi.

Catania e il suo potenziale innovativo

«Crediamo fortemente che questa città possa raggiungere dei primati nell’ambito dell’innovazione e delle tecnologie – ha ribadito il sindaco Enrico Trantino che non è voluto mancare al taglio del nastro del nuovo “YouCube” -. Sin dall’inizio abbiamo avuto una sintonia spontanea e immediata con l’Università di Catania, abbiamo collaborato a tante iniziative, tutte finalizzate a catturare l’attenzione e l’interesse dei giovani e di chi deve produrre economia. Mi sento di dire che la direzione intrapresa è quella giusta».

«Anche noi, come il sindaco, crediamo che Catania possa diventare la città dell’innovazione e continueremo ad essere disponibili per contribuire alla crescita di questo territorio», ha concluso il rettore Francesco Priolo

Youcube, cultura d’impresa e agorà virtuale

Il programma di attività previsto per YouCube è ampio. Si va dalla formazione imprenditoriale a workshop e incontri con investitori, da meeting informali a percorsi di sviluppo progettuale. Il tutto accompagnato da una piattaforma digitale per facilitare il matchmaking tra competenze e bisogni: studenti e ricercatori potranno proporre idee o capacità, imprese e investitori potranno cercare innovazione da valorizzare.

Un’agorà, quindi, reale e virtuale, in cui la contaminazione tra ricerca e impresa potrà avvenire in modo naturale, strutturato e, si spera, fruttuoso.